9+1
10 dicembre 2015
10 aprile 2016
A Milano, Alemagna è sinonimo di pasticceria. Il marchio aveva decine di punti vendita e caffè sparsi per la città (e non solo, Alemagna era presente anche a Roma e sulla rete di Autostrade) dove tutti si recavano per colazione o per acquistare il panettone durante le festività natalizie. Dal 2007, i fratelli Tancredi ed Alberto Alemagna hanno creato un nuovo brand: T’a Milano. La linea di prodotti comprende praline, tartufini, tavolette e altre prelibatezze al cioccolato di produzione artigianale, caratterizzati da un packaging innovativo che li posiziona ad un alto livello. Nella città meneghina ha inoltre aperto i battenti il T’a Store & Bistrot, un locale raffinato con interni firmati da Studio Vincenzo De Cotiis Architetti.
Lampade e tavoli sono stati disegnati ad hoc e le finiture eleganti – come il marmo e l’ottone – danno allo spazio un aspetto rassicurante, con un’eleganza tipica della Milano del Dopoguerra. Oltre a funzionare come rivendita per i box e le tavolette di cioccolato, il T’a Store & Bistrot è anche un bar ristorante ideale per gli amanti dei dolci e del buon cibo. Alla guida c’è lo chef Carlo Alberto Daudino, che dirige la sua brigata nella cucina situata nel seminterrato del palazzo, all’interno di un ex caveau. Il menu comprende piatti tipici milanesi, come l’immancabile risotto, e portate più sperimentali come il tagliolino cacio e pepe, ‘nduja e cioccolato fondente 80% T’a Milano oppure il risotto mantecato alla parmigiana con gamberi e cioccolato fondente 72% T’a Milano.
DOVE Via Clerici 1, 20121 Milano
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.