Gentucca Bini, stilista – designer
22 gennaio 2015
30 aprile 2015
Sospeso sopra il Parco Sempione, rivolto verso il Castello Sforzesco e lo skyline disegnato dai grattacieli di zona Porta Nuova, il nuovo ristorante Terrazza Triennale amplia l’offerta cultural-gastronomica dell’omonima istituzione con sede nello storico Palazzo dell’Arte di Muzio. Realizzata a tempo di record (il concorso di idee è stato indetto a luglio 2014, il locale ha aperto i battenti a marzo), questa “Osteria con vista” è stata progettata dallo studio di architettura OBR. Si tratta di un padiglione vetrato di 35×5 metri realizzato con moduli prefabbricati di vetro e metallo, completamente trasparente e apribile su tutti i lati. All’ingresso si viene accolti da una zona-cuscinetto con orto di aromi creato dal paesaggista Antonio Perazzi.
La Terrazza Triennale si articola in tre zone: un’area accoglienza con bar, un banco per show cooking e la sala da pranzo vera e propria. La struttura, che ricorda una serra, viene protetta dal sole e dalla pioggia con una tenda avvolgibile; questa superficie orizzontale viene sfruttata anche per realizzare giochi di luce e videoproiezioni. Al timone della cucina c’è Stefano Cerveni. Il menu prevede tutti piatti della tradizione italiana, ma riproposti in chiave moderna. Il servizio è semplice ma di altissimo livello e riflette bene l’animo dello Chef, che ama definirsi un “oste stellato”.
DOVE: Triennale di Milano, viale Alemagna 6, 20121 Milano
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.