Per la legge del contrappasso, quanto più la realtà si smaterializza, tanto più i creativi riscoprono l’arte del fare a mano, stabilendo nuove alleanze con gli artigiani. Può essere considerata segnale di questo nuovo sodalizio tra designer e artigiani la mostra “Doppia firma”, promossa dalla Fondazione Cologni mestieri d’arte in collaborazione con Living durante il Salone del Mobile di Milano 2016 alla Biblioteca Ambrosiana, che ha proposto una serie di creazioni in diversi materiali, dal marmo all’ottone, dal legno al bronzo, dalla carta al tessuto, firmate sia dai designer, sia dagli artigiani. Rinasce Bottega Ghianda, laboratorio artistico dell’arte ebanistica, rilevata assieme ai suoi esperti ebanisti da Romeo Sozzi, titolare di Promemoria, e affidata alla direzione artistica di Michele de Lucchi. Gebruder Thonet Vienna, dal 2003 di proprietà di Moschini Spa, continua la tradizione dello storico marchio, curvando a mano il legno. Mentre la mostra Gioielli alla moda, di Palazzo Reale a Milano, curata da Alba Cappellieri, rivela come la tradizione della bigiotteria riviva, con tutti i suoi artifici, nelle creazioni di una nuova generazione di artisti del bijoux. Digitale e artigianale si danno la mano per continuare a produrre capolavori nei materiali più diversi.