Il film diretto da Ila Beka e Louise Lemoine, presentato alla Triennale di Milano nell’ambito di Festival on Festival, racconta, attraverso le testimonianze degli abitanti, l’esperienza abitativa nell’immenso complesso residenziale 8 House dell’architetto danese Bjarke Ingels nella periferia di Copenhagen. Grazie al progetto articolato come un percorso a vari livelli, che si snoda, come un nastro, nella pianura nei pressi dell’aeroporto, solcato da strade e scalinate di collegamento, e grazie a una ricca dotazione di servizi e una programmata manutenzione affidata al volontariato degli abitanti, la vita in questo elegante e moderno alveare sembra felice. L’utopia della “Ville radieuse” di Le Corbusier pare abbia, finalmente, trovato la sua realizzazione.

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DOVE: Via Alemagna 6, Milano

Il film diretto da Ila Beka e Louise Lemoine, presentato alla Triennale di Milano nell’ambito di Festival on Festival, racconta, attraverso le testimonianze degli abitanti, l’esperienza abitativa nell’immenso complesso residenziale 8 House dell’architetto danese Bjarke Ingels nella periferia di Copenhagen. Grazie al progetto articolato come un percorso a vari livelli, che si snoda, come un nastro, nella pianura nei pressi dell’aeroporto, solcato da strade e scalinate di collegamento, e grazie a una ricca dotazione di servizi e una programmata manutenzione affidata al volontariato degli abitanti, la vita in questo elegante e moderno alveare sembra felice. L’utopia della “Ville radieuse” di Le Corbusier pare abbia, finalmente, trovato la sua realizzazione.

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The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.