Francesco Meda
11 giugno 2015
10 febbraio 2016
Il marchio di oggettistica Seletti, grazie alla collaborazione con l’artista Maurizio Cattelan e il fotografo Pier Paolo Ferrari, autori della dirompente rivista “Toilet Paper”, è diventato laboratorio sperimentale di estetiche trasgressive applicate a comuni oggetti quotidiani, volutamente realizzati in materiali poveri, come latta e plastica. All’ultima edizione di Pitti uomo a Firenze (gennaio 2016) Seletti era protagonista, su invito della direzione artistica della fiera, con tutta la sua mercanzia, in stile venditore ambulante, con Api Piaggio dislocate in punti strategici della Fortezza, cariche di ogni ben di Dio, dai tappeti arrotolati sul tetto del veicolo, alle candele profumate, dai piatti ai vassoi, sino ai canovacci appesi con le mollette da bucato, in un gioco caleidoscopico di colori accessi e di fantasie provocatorie. La partecipazione di Seletti a Pitti uomo denunzia come la moda sia sempre la più veloce ad accogliere i nuovi linguaggi estetici.
DOVE: FORTEZZA DA BASSO – Viale Filippo Strozzi, 1 Firenze
Il marchio di oggettistica Seletti, grazie alla collaborazione con l’artista Maurizio Cattelan e il fotografo Pier Paolo Ferrari, autori della dirompente rivista “Toilet Paper”, è diventato laboratorio sperimentale di estetiche trasgressive applicate a comuni oggetti quotidiani, volutamente realizzati in materiali poveri, come latta e plastica. All’ultima edizione di Pitti uomo a Firenze (gennaio 2016) Seletti era protagonista, su invito della direzione artistica della fiera, con tutta la sua mercanzia, in stile venditore ambulante, con Api Piaggio dislocate in punti strategici della Fortezza, cariche di ogni ben di Dio, dai tappeti arrotolati sul tetto del veicolo, alle candele profumate, dai piatti ai vassoi, sino ai canovacci appesi con le mollette da bucato, in un gioco caleidoscopico di colori accessi e di fantasie provocatorie. La partecipazione di Seletti a Pitti uomo denunzia come la moda sia sempre la più veloce ad accogliere i nuovi linguaggi estetici.
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.