Alessi Circus
15 settembre 2016
26 ottobre 2016
La birreria Mad Giant si trova a Johannesburg, all’interno di un capannone dove un tempo si producevano ascensori. L’atmosfera industriale dell’edificio è stata mantenuta nel progetto di Haldane Martin iconic design e tutto è partito dal recupero dell’altissimo tetto a shed. Negli interni, i progettisti hanno cercato di riproporre lo spirito “avventuroso e libero” del brand Mad Giant e hanno dunque optato per spazi aperti che favoriscono la convivialità e il divertimento per una serata in compagnia o, perché no, per una chiacchierata con pochi amici fidati.
A vigilare su tutto c’è un grande yeti, simbolo di Mad Giant, realizzato con una lamiera di zinco tagliata a laser. Ai piedi del gigante due banconi in cemento a forma di enorme tappo a ghiera servono fiumi di birra ghiacciata. Gli arredi sono stati disegnati apposta per il locale e comprendono lunghi tavoli a mensola, sedie di metallo assemblate si disegno e tanti (tantissimi) pezzi ispirati al celebre gioco del meccano, come i tavoli esterni dove il gioco di incastri è particolarmente apprezzabile. Ma non solo buona birra, all’interno del Mad Giant si trova anche il ristorante Urbanologi. Il menu è composto da portate asiatiche e la particolarità della cucina è quella di coniugare il sapore umami (ovvero il quinto gusto giapponese non riconducibile alle categorie di salato, amaro, dolce, acido) con una birra appena spillata.
DOVE: 1 Fox Precinct, Ferreirasdorp, Johannesburg, South Africa
La birreria Mad Giant si trova a Johannesburg, all’interno di un capannone dove un tempo si producevano ascensori. L’atmosfera industriale dell’edificio è stata mantenuta nel progetto di Haldane Martin iconic design e tutto è partito dal recupero dell’altissimo tetto a shed. Negli interni, i progettisti hanno cercato di riproporre lo spirito “avventuroso e libero” del brand Mad Giant e hanno dunque optato per spazi aperti che favoriscono la convivialità e il divertimento per una serata in compagnia o, perché no, per una chiacchierata con pochi amici fidati. A vigilare su tutto c’è un grande yeti, simbolo di Mad Giant, realizzato con una lamiera di zinco tagliata a laser. Ai piedi del gigante due banconi in cemento a forma di enorme tappo a ghiera servono fiumi di birra ghiacciata. Gli arredi sono stati disegnati apposta per il locale e comprendono lunghi tavoli a mensola, sedie di metallo assemblate si disegno e tanti (tantissimi) pezzi ispirati al celebre gioco del meccano, come i tavoli esterni dove il gioco di incastri è particolarmente apprezzabile. Ma non solo buona birra, all’interno del Mad Giant si trova anche il ristorante Urbanologi. Il menu è composto da portate asiatiche e la particolarità della cucina è quella di coniugare il sapore umami (ovvero il quinto gusto giapponese non riconducibile alle categorie di salato, amaro, dolce, acido) con una birra appena spillata.
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.