Ma’an, l’incontro di culture
12 gennaio 2017
10 dicembre 2015
Oltre le mille luci di Manhattan, di fronte al suo skyline mozzafiato, si trova Ellis Island. Qui, tra il 1892 e il 1954, sono passati milioni di persone desiderose di arrivare in America per costruirsi una nuova vita. Parzialmente riconvertito in polo museale dedicato alla storia dell’immigrazione, il sito di Ellis Island si trova oggi in una situazione di (semi)abbandono. In particolare, quelli che una volta erano gli alloggi e l’ospedale sono stati così a lungo lasciati a sé stessi da essere oggi rovine affascinanti che, nel silenzio, hanno tantissimo da raccontare. Nell’agosto 2014, l’artista JR ha scelto proprio questo luogo per la sua installazione Unframed. Famoso per i suoi interventi nelle strade di tutto il mondo, JR ha realizzato decine di ingrandimenti di foto trovate nell’archivio di Ellis Island e le ha posizionate (con la tecnica del paste up) all’interno del complesso, lasciando il resto così com’era: la polvere sui pochi mobili rotti, i vetri infranti, la vegetazione spontanea che prende sempre più il sopravvento su ciò che l’uomo ha costruito… Aggirarsi tra queste carcasse architettoniche (è davvero possibile farlo prenotando un “hard hat tour” con elmetto di sicurezza e guida privata) e imbattersi nei “fantasmi di Ellis Island” è un’esperienza unica ed emozionante. Le immagini parlano di un passato quanto mai attuale, sono storie di uomini e donne desiderosi di avere un futuro diverso, migliore. Altrettanto toccante è il cortometraggio Ellis. Il film, presentato in anteprima al TriBeCa Film Festival e poi proiettato gratuitamente in tutto il mondo tra il 9 e il 22 novembre scorso, è stato scritto da Eric Roth (lo sceneggiatore di Forrest Gump), diretto da JR e interpretato da Robert De Niro. Attraverso un magistrale uso della fotografia e una colonna sonora coinvolgente, le sequenze di Ellis descrivono l’esperienza di un uomo che – con una valigia in mano – si trova letteralmente a camminare tra i suoi ricordi.
DOVE: Ellis Island, New York City
Oltre le mille luci di Manhattan, di fronte al suo skyline mozzafiato, si trova Ellis Island. Qui, tra il 1892 e il 1954, sono passati milioni di persone desiderose di arrivare in America per costruirsi una nuova vita. Parzialmente riconvertito in polo museale dedicato alla storia dell’immigrazione, il sito di Ellis Island si trova oggi in una situazione di (semi)abbandono. In particolare, quelli che una volta erano gli alloggi e l’ospedale sono stati così a lungo lasciati a sé stessi da essere oggi rovine affascinanti che, nel silenzio, hanno tantissimo da raccontare. Nell’agosto 2014, l’artista JR ha scelto proprio questo luogo per la sua installazione Unframed. Famoso per i suoi interventi nelle strade di tutto il mondo, JR ha realizzato decine di ingrandimenti di foto trovate nell’archivio di Ellis Island e le ha posizionate (con la tecnica del paste up) all’interno del complesso, lasciando il resto così com’era: la polvere sui pochi mobili rotti, i vetri infranti, la vegetazione spontanea che prende sempre più il sopravvento su ciò che l’uomo ha costruito… Aggirarsi tra queste carcasse architettoniche (è davvero possibile farlo prenotando un “hard hat tour” con elmetto di sicurezza e guida privata) e imbattersi nei “fantasmi di Ellis Island” è un’esperienza unica ed emozionante. Le immagini parlano di un passato quanto mai attuale, sono storie di uomini e donne desiderosi di avere un futuro diverso, migliore. Altrettanto toccante è il cortometraggio Ellis. Il film, presentato in anteprima al TriBeCa Film Festival e poi proiettato gratuitamente in tutto il mondo tra il 9 e il 22 novembre scorso, è stato scritto da Eric Roth (lo sceneggiatore di Forrest Gump), diretto da JR e interpretato da Robert De Niro. Attraverso un magistrale uso della fotografia e una colonna sonora coinvolgente, le sequenze di Ellis descrivono l’esperienza di un uomo che – con una valigia in mano – si trova letteralmente a camminare tra i suoi ricordi.
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.