Architettura… da cani
4 dicembre 2014
28 dicembre 2015
Per rendere più credibile la narrazione non mancano scritte e graffiti sulle colonne che rimandano al passaggio di gente desiderosa di lasciare il proprio segno e oggetti legati alla propaganda politica cinese. Oltre alla sala da pranzo principale ci sono cinque ambienti minori, ognuno con un proprio stile e una serie di particolari ricercati: rivestimenti di seta dipinti a mano, mobili antichi, collezioni di oggetti che potrebbero essere benissimo dei cimeli di famiglia, romandi al passato coloniale di Hong Kong… A guidare la cucina del Mott 32 è stato chiamato lo Chef Lee Man Sing. Con oltre 35 anni di esperienza alle spalle, il cuoco è conosciuto soprattutto per la sua abilità nell’utilizzo degli ingredienti freschi e naturali (secondo la formula “farm-to-table”) per creare piatti tradizionali a cui aggiunge un tocco innovativo. Il menu del Mott 32 comprende portate cantonesi, preparazioni dim sum, barbecue e piatti da condividere per chi ama l’informalità.
È quasi un posto segreto il Mott 32 di Hong Kong, un ristorante situato nel basement della Standard Chartered Bank, nel pieno centro cittadino. Aprire un locale in uno spazio che non riceve luce naturale è certamente una sfida, ma è stata vinta dal progettista Joyce Wang che ha sfruttato l’insolita collocazione a suo favore. In primo luogo, l’accesso attraverso un lungo e tortuoso corridoio è stato trasformato in una sorta di viaggio. Poi, le stanze ipogee sono state l’occasione per raccontare la storia di un magazzino di fantasia che, negli anni, ha ospitato beni e persone di ogni tipo.
Standard Chartered Bank Building, 4-4A Des Voeux Rd Central, Central, Hong Kong
È quasi un posto segreto il Mott 32 di Hong Kong, un ristorante situato nel basement della Standard Chartered Bank, nel pieno centro cittadino. Aprire un locale in uno spazio che non riceve luce naturale è certamente una sfida, ma è stata vinta dal progettista Joyce Wang che ha sfruttato l’insolita collocazione a suo favore. In primo luogo, l’accesso attraverso un lungo e tortuoso corridoio è stato trasformato in una sorta di viaggio. Poi, le stanze ipogee sono state l’occasione per raccontare la storia di un magazzino di fantasia che, negli anni, ha ospitato beni e persone di ogni tipo. Per rendere più credibile la narrazione non mancano scritte e graffiti sulle colonne che rimandano al passaggio di gente desiderosa di lasciare il proprio segno e oggetti legati alla propaganda politica cinese. Oltre alla sala da pranzo principale ci sono cinque ambienti minori, ognuno con un proprio stile e una serie di particolari ricercati: rivestimenti di seta dipinti a mano, mobili antichi, collezioni di oggetti che potrebbero essere benissimo dei cimeli di famiglia, romandi al passato coloniale di Hong Kong… A guidare la cucina del Mott 32 è stato chiamato lo Chef Lee Man Sing. Con oltre 35 anni di esperienza alle spalle, il cuoco è conosciuto soprattutto per la sua abilità nell’utilizzo degli ingredienti freschi e naturali (secondo la formula “farm-to-table”) per creare piatti tradizionali a cui aggiunge un tocco innovativo. Il menu del Mott 32 comprende portate cantonesi, preparazioni dim sum, barbecue e piatti da condividere per chi ama l’informalità.
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.