Geografie
30 aprile 2015
14 gennaio 2016
E’ il titolo luminoso sulla facciata del Grand Palais di Parigi, che ospita sino al 21 di febbraio una lussuosa retrospettiva della Maison Louis Vuitton, a cura di Olivier Saillard, direttore del Palais Galliera, museo della moda della città di Parigi. In eleganti vetrine profilate in legno sono esposti 1200 pezzi tra bauli, valige, borse da viaggio e accessori vari, che ripercorrono la storia del marchio dagli esordi nel 1854 sino al giorno d’oggi. Olivier Saillard confessa di essere rimasto impressionato dalla storia personale del fondatore, Louis Vuitton, che partì a piedi, all’età di 14 anni, dal suo paese natale nel Jura per raggiungere Parigi, impiegando ben due anni, convinto che nella capitale della Francia l’attendesse il suo destino.
Il vasto repertorio, declinato in una ampia varietà dei modelli specializzati, ideati e costruiti per contenere in modo razionale abiti e accessori, sia maschili sia femminili, destinati, come recita il titolo della esposizione, alle varie forme di viaggio terrestre, per mare e per aria, testimonia una maniacale attenzione ai dettagli e una rara perfezione esecutiva. Poiché un tempo i viaggi erano lunghi, i bauli erano pensati anche come arredi per dare un sapore domestico alla cabina della nave o allo scompartimento del treno. Eccezionali i bauli scrittorio con ribaltina, quelli biblioteca corredati di scaffali, quelli destinati alla scarpe con tanti piccoli cassetti a misura di paio.
DOVE: 3 Avenue du Général Eisenhower, 75008 Paris, France
E’ il titolo luminoso sulla facciata del Grand Palais di Parigi, che ospita sino al 21 di febbraio una lussuosa retrospettiva della Maison Louis Vuitton, a cura di Olivier Saillard, direttore del Palais Galliera, museo della moda della città di Parigi. In eleganti vetrine profilate in legno sono esposti 1200 pezzi tra bauli, valige, borse da viaggio e accessori vari, che ripercorrono la storia del marchio dagli esordi nel 1854 sino al giorno d’oggi. Olivier Saillard confessa di essere rimasto impressionato dalla storia personale del fondatore, Louis Vuitton, che partì a piedi, all’età di 14 anni, dal suo paese natale nel Jura per raggiungere Parigi, impiegando ben due anni, convinto che nella capitale della Francia l’attendesse il suo destino. Il vasto repertorio, declinato in una ampia varietà dei modelli specializzati, ideati e costruiti per contenere in modo razionale abiti e accessori, sia maschili sia femminili, destinati, come recita il titolo della esposizione, alle varie forme di viaggio terrestre, per mare e per aria, testimonia una maniacale attenzione ai dettagli e una rara perfezione esecutiva. Poiché un tempo i viaggi erano lunghi, i bauli erano pensati anche come arredi per dare un sapore domestico alla cabina della nave o allo scompartimento del treno. Eccezionali i bauli scrittorio con ribaltina, quelli biblioteca corredati di scaffali, quelli destinati alla scarpe con tanti piccoli cassetti a misura di paio.
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.